lunedì 12 novembre 2012

Quel giorno che ho incontrato un Angelo...


Quando a Roma piove, tutto rallenta in modo vertiginoso, ti ritrovi in macchina a camminare a passo d'uomo. Si procede in modo talmente lento che riesci a vedere che cosa accade nelle macchine vicine. La pioggia scivola sui vetri con una certa energia, dentro la macchina i vetri sono appannati, perchè odio il riscaldamento che da quel senso di chiuso, di aria poco pulita. Odio i vetri completamente chiusi, preferisco sentire aria pulita dalla pioggia, lavata dallo smog che ormai con i suoi residui copre con una patina oscura ogni muro, ma che nel buio della sera diventa un insieme con la notte. Nelle giornate piovose è più facile cadere nei ricordi, pensieri di ieri che tornano vivi come quella goccia che scivola sul vetro... Così mentre sono in fila mi torna in mente un fatto di tanto tempo fa, quando avevo circa ventitreanni... Era un giorno molto importante per me, il giorno del mio matrimonio. Fù una cerimonia anomala in quanto eravamo solo gli sposi con i testimoni. Non avrei mai pensato che quello sarebbe stato il giorno più importante della mia vita, per quello che sarei diventata dopo. Finita la cerimonia e aver mangiato al ristorante, tornati a casa con i testimoni, ci mettemmo a mangiare dolci e a bere caffè, io no, in quanto il caffè non mi è mai piaciuto, buonissimo l'odore e il sapore appena lo bevi, dopo ti lascia quel mal di stomaco che sà di dolore, di malessere dell'anima. Me ne stavo in una camera preparata per ospitare librerie e scrivanie a cercare la macchinetta fotografica, improvvisamente all'interno della stanza vidi uno dei testimoni, che all'epoca si occupava di pranoterapia e di esorcismi, che mi disse che avvertiva nella stanza una presenza, che bisognava assolutamente mandare via... Ma mentre io non ero molto d'accordo sul da farsi, lui era sempre più convinto ad intervenire. Nel frattempo l'altro testimone si era alzato e ci aveva raggiunto, mentre uno diceva preghiere per allontanare l'entità negativa e purificare la casa, l'altro se ne stava fermo d'avanti alla porta. Improvvisamente quello che era sulla porta iniziò a parlare una lingua strana che sul momento pensai fosse arabo, poi successivamente compresi che la sonorità era simile ma non era arabo. Ci avvicinammo e cercammo di parlare con lui, ma non sentiva e non reagiva ai nostri stimoli. Così lo abbiamo messo seduto e abbiamo cercato di richiamarlo alla  realtà, ma non serviva a niente. Il mio amico prese la Bibbia e iniziò a leggere la Divinità del Verbo, ma senza ottenere nessun risultato. Quando ci venne in mente che qualche giorno prima,  il mio  amico aveva conosciuto un signore che aveva una pizzeria, (casualità? Il caso non esiste...) che gli aveva raccontato di essere un Medium. (Mezzo- Tramite che mette in comunicazione gli umani con altri livelli di coscienza, quelli che comunemente vengono chiamati morti, Angeli, Guide). Così lo mettemmo in macchina e da Roma Sud arrivammo a Roma Nord,  con questo mio amico che continuava a parlare in questo modo strano, non riuscendo a comprendere nemmeno una parola di quello che diceva, o che cosa volesse dirmi. Arrivati d'avanti alla pizzeria scesi di corsa anche se non conoscevo la persona, spinta dalla paura e dalla disperazione di non riuscire a far uscire dal mio amico quella presenza che mi infondeva un senso di malessere. Entrata in pizzeria vidi un uomo alto e grosso, con una barba scura che venne verso di me quasi sapendo quello che era successo, mi guardò negli occhi con i suoi occhi scuri, marrone intenso. Dopo avermi guardato per un tempo, che a me sembrò un'eternità, mentre  io  parlottolando cercavo di far capire a lui cosa fosse successo , lui mi disse "che cosa avete combinato?!" Io non avevo parole per descrivere quello che provavo, ma lui lo aveva percepito benissimo... Così uscì di corsa dalla pizzeria e andò verso il mio amico che era sceso dalla macchina e se ne stava appoggiato ad un albero, si avvicinò a lui lo segnò con una croce sulla fronte e poi lo abbracciò sussurandogli parole nelle orecchie. Io me ne stavo ferma addosso al muro della pizzeria non sapendo che cosa fare. Ad un tratto vidi che il mio amico con uno strattone si era liberato dall'abbraccio e aveva abbracciato l'albero tirandolo fuori dall'asfalto , davanti alle facce stupite dei passanti... Io rimasi pietrificata... Ma il pizzettaio- Medium lo riprese abbracciandolo ancora, io mi stavo avvicinando a loro molto lentamente... Quando fui abbastanza vicina mi resi conto che il pizzettaio pregava in una lingua che io non conoscevo, i suoi occhi erano diventati di un altro colore, un azzurro cielo d'estate, si girò verso di me e disse "non avere paura, ora andrà tutto a posto". Vidi il mio amico scivolare lentamente al suolo, come se dormisse e continuò a dormire per un bel po'. Il pizzettaio si avvicinò a me e mi disse che ci stava aspettando, che già sapeva che sarei arrivata da lui, a chiedere il suo aiuto. Lentamente i suoi occhi tornarono al colore originale, mi raccontò tutta la sua storia e di come si fosse ritrovato ad avere questi "poteri", dicendomi che da quel momento io avrei scoperto i miei... Ero d'avanti a lui come di pietra... Da quel giorno abbiamo scoperto che il mio testimone di nozze aveva capacità Medianiche e che se voleva portare avanti il "dono" doveva studiare come e quando, ma lui decise di non coltivare la situazione, la sua vita prese tutta un'altra strada, anche se, per non permettere all'entità di rientrare, in quanto negativa, dovette seguire tutto un procedimento che il pizzettaio gli raccomandò. L'altro testimone continuò a fare le purificazioni con l'aiuto di un sacerdote che gli insegnò come, dopo aver fatto un lungo cammino spirituale. Ed io mi ritrovo quì, con il mio "regalo", che il pizzettaio mi aiutò a curare  come un fiore , con amore.
Da quel giorno la mia vita è cambiata, il Vedere può essere un dono straordinario quando si vedono fatti belli. Ma può essere una maledizione quando vedi eventi molto dolorosi che riguardano anche le persone che ami. Con la maturità ho imparato a gestire la situazione, la gioia e il dolore, nel pacchetto è compreso tutto, se si accetta il pacco non si può decidere di prendere solo quello che ci piace. Così maturando e camminando con la gente, ho capito tante cose, come accettare e riuscire a vivere il destino che il Divino ha preparato per ognuno di noi.. Aiutando gli altri, a loro volta, a prendere tutto quello che la vita ci regala, attraverso un lavoro personale riuscire ad accettare il bagaglio che ci sentiamo pronti a portare, trasformando o addirittura gettando via, quello che non siamo pronti a vivere. E' stato un cammino lungo e tortuoso, dove tanti eventi sono accaduti... Ma io non ho mai dimenticato quegli occhi azzurri, quella voce soave che attraverso il pizzettaio mi disse "Non avere paura"... Qualche volta nel tempo mi è capitato ancora di avere paura di trovarmi al buio, ma quando è accaduto ho chiuso gli occhi e ho visualizzato i Suoi occhi, riascoltato la Sua voce e subito ho ritrovato la forza, per affrontare tutto quello che mi trovavo d'avanti nel mondo dell'esoterico, quando dentro di me ripensavo a Lui ritrovavo me stessa. Donna forte e coraggiosa che tanto tempo fà ha incontrato occhi negli occhi un Angelo... Successivamente ho saputo dal medium che questo essere straordinario era la sua Guida, ed aveva  creato per lui anche un nome: il Senza Volto. Perchè quando veniva durante le sedute, appariva sempre con un cappuccio da frate, che non permetteva la visione del suo viso. Ma quel giorno il Senza Volto ha voluto farmi un dono straordinario, la visione dei suoi meravigliosi, indimenticabili occhi azzurri. Ed io ancora oggi quando ci penso, provo ancora un'emozione profonda ...

(I nomi delle persone coinvolte in questa esperienza sono stati omessi, ma se dovesse capitare loro di leggere queste righe, si riconosceranno, dicendosi che questa è  tutta la verità. )


Con Amore Veleda...

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