venerdì 15 gennaio 2016

Storia di...Fantasmi...

Paolo stava tornando a casa come sempre dal lavoro...il sole era già calato all'orizzonte..sembrava notte tarda. Forse perché a Roma quando è inverno e piove, la notte sembra abbracciare prima il mondo degli uomini. Una serata tranquilla...la strada bagnata colorata da tante stelline fatte di luce e di lacrime del cielo, correva sotto le ruote. Paolo mentre guidava pensava che quella strada non gli era mai piaciuta troppo, con tutte quelle curve e con troppi alberi ai lati...pericolosa anche senza la pioggia! Così guidava con più attenzione, guardandosi intorno..Le gocce di pioggia cadevano sui vetri dell'auto dolcemente...come lacrime di chi, non vuole ferire l'altro. Certe volte i temporali Romani sono teneri...quasi ad accarezzare gli automobilisti stanchi che fanno ritorno a casa. La radio mandava una canzone antica, che a Paolo faceva tornare in mente..."ieri", quando più giovane aveva incontrato il suo amore e insieme avevano parlato a lungo...sulla riva del mare. Un'amore mai finito, cambiato si'...ma mai finito! Così perso tra se e se...all'improvviso aveva notato una figura al lato della strada...strano una persona a piedi, senza ombrello ...sotto a tutta quell'acqua. Così aveva rallentato dolcemente per non metterle paura e per non bagnarla...si era avvicinato al lato con attenzione, timoroso di "metterla sotto". La pioggia, il marciapiede che non c'è...Più vicino aveva notato che era una ragazza...forse gli si era fermata la macchina o chissà cosa! Vicino chiese a voce bassa quasi timoroso se avesse bisogno di aiuto, di un passaggio...non voleva passare per il solito "pappagallo" che importuna le ragazze: lei si era voltata e lo aveva guardato con dolce riconoscenza, e con la testa aveva accennato un lieve "si"...Così Paolo si era allungato  sul sedile per aprire lo sportello e lei era salita, tutta bagnata sembrava un "pulcino"...i suoi capelli grondavano acqua come i suoi vestiti. Si era scusata di aver bagnato il sedile...ma Paolo aveva risposto che non era importante...tanto si sarebbe asciugato. Quella ragazza di poche parole gli disse che stava tornando da una serata con gli amici e che aveva avuto un 'incidente. Paolo chiese se qualcuno si fosse fatto male...ma lei non rispose, Paolo non chiese di più pensando che l'incidente si riferisse a qualcosa di intimo, legato all'amore...così restò in silenzio e continuò a guidare. La guardava senza farsi vedere...di sfuggita...di traverso, quando guardi ma non guardi sperando che l'altro non veda che lo stai...guardando.
Lei improvvisamente disse di chiamarsi Vanessa, nome non troppo comune per lui, non conosceva nessuna Vanessa era la prima volta che incontrava una donna con quel nome...:"Piacere Paolo..." rispose. Di nuovo silenzio, un certo imbarazzo non aiutava la conversazione...Strano pensava Paolo, non era da lui non avere parole con una ragazza, ma questa aveva qualcosa di diverso. Ad un certo punto la ragazza chiese a Paolo di voltare a destra e di lasciarla d'avanti ad un cancello..lei era arrivata a casa...scese e ringraziò per la gentilezza. Paolo mise in moto la macchina e andò via...
Passò qualche giorno ma quella ragazza continuava a tornare nella sua mente, non aveva problemi particolari con la sua donna...perché continuava a pensare a quella donna incontrata sotto la pioggia? Paolo si disse che doveva verificare perché, non era una bellezza e tanto meno aveva l'aria di una facile...ma qualcosa, una sensazione lo "chiamava" in quel posto dove l'aveva lasciata. Così tornò di fronte a quel cancello, a disaggio non sapeva perché e neanche che cosa dire...ma spinto da una forza strana suonò al citofono e rispose...una signora anziana. Paolo disse che cercava Vanessa...che doveva chiederle una cosa...
La donna restò senza parole per un'attimo e poi aprì il cancello...chiese che cosa volesse e dove aveva conosciuto Vanessa, lui raccontò in grandi linee il fatto...stupito dalla curiosità di quella signora. Ad un certo punto la signora prese una foto da sopra un mobile, chiedendo se questa era la ragazza che cercava. Paolo guardò la foto e disse che era proprio lei...A quel punto la donna si mise a piangere e raccontò a Paolo che sua figlia era morta in un'incidente di macchina una sera di pioggia, tornando a casa, dopo una serata con gli amici. Lui si sentì tremare le gambe, era proprio lei...ne era certo! Non l'aveva sognata...il sedile della macchina era rimasto  bagnato per giorni...
Sentì come un capogiro...poi andò incontro alla signora e l'abbracciò, anche se normalmente non l'avrebbe mai fatto, non era nel suo carattere. La signora lo ringraziò per avergli raccontato quello che era accaduto, chiedendogli se voleva conservare la foto di sua figlia. Paolo prese la foto e andò via...come una vertigine lo guidava. Tornò a casa e non raccontò mai a nessuno quella storia, per paura che lo prendessero per matto, fino a quando ci siamo incontrati e avuto il coraggio di raccontarla a me. Con me le persone hanno il coraggio di condividere le cose "strane"...forse perché io so' ascoltarle senza giudicare...o forse solo perché lo "strano" per me non esiste!
Siamo diventati amici, Paolo continua a tornare dal lavoro sempre per la stessa strada...e qualche giorno fa' mi ha detto che nei giorni di pioggia, si guarda attentamente intorno, ai lati della strada...alla ricerca di Vanessa...ma lei non c'è. Non sappiamo perché quella sera...non sappiamo perché "lui"...
Ma oggi che a Roma piove, mi ritrovo a pensare a questa storia...a Vanessa e a Paolo.Chissà magari, questa sera....Conosco tante storie di questo tipo, tutte simili ...di giovani e persone più grandi, che tornano..all'improvviso nella vita reale. Familiari stupiti che non capiscono e chiedono conferme, se questa è la persona vista, mostrando foto e...piangendo. In comune tra queste storie molte lacrime, ma anche gioia di sapere...che da qualche parte ci sono ancora. L'elemento in comune tra molte storie è la "pioggia"...incontri di questo tipo che accadono quando piove, forse l'elettricità nell'aria, o forse perché nelle serate in cui la strada è bagnata è più facile avere incidenti, situazioni che restano impresse nei luoghi come sopra una pellicola e che si ripetono all'infinito per spettatori..."impreparati". La cosa che mi regala serenità è il fatto di sapere...che non si va'...via totalmente. Forse qualcosa di noi resta qui a consolare il cuore di chi non è preparato...perché in realtà non si è mai preparati abbastanza per la morte di qualcuno. E mi piace pensare di avere intorno, in casa o per la strada, in ogni luogo "persone" che vegliano sulle nostre anime...e che curiose ci guardano vivere...

PS: questa storia è totalmente vera...Paolo è una persona affidabile ed equilibrata...non avrebbe nessun motivo per raccontare una storia di questo tipo. Io ho voluto condividerla con voi...per coloro che magari hanno vissuto storie particolari e che non hanno mai avuto il coraggio di dirlo a nessuno. Per voi...che non siete i soli ad aver avuto "rapporti" con il fantastico. Ma anche per coloro che non ci credono e magari hanno voluto "ascoltare" solo...una bella "favola"... 

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