mercoledì 15 marzo 2017

Il Coriandolo e il Cumino...

Coriandolo: In dosi elevate questa essenza,  può provocare disturbi nervosi e lesioni renali, negli stati di malessere profondo o problemi fisici dovuti a malattie infettive, qualche volta viene prescritta ma sotto controllo medico. I suoi frutti vengono utilizzati per dare sapore al sugo,ai bolliti,alla selvaggina e a tutti i tipi di sottaceti. Se viene masticata aiuta a nascondere l'odore dell'aglio. Il suo nome botanico è Coriandrum sativum L, o volgarmente anche chiamata erba Cimicina o Pitartola. Diffuso tramite le coltivazioni e poi sfuggito a queste, si è diffuso velocemente nel mediterraneo, in Asia e America. Veniva utilizzata fin dall'antichità, in modo particolare dal popolo Arabo che ancora oggi la tiene in grande considerazione.  Nei tempi passati alcuni la ritenevano velenosa, altri la consideravano utile per guarire malattie molto gravi e per rendere indolore il parto. Di certo è che le parti verdi devono essere buttate, mentre vengono consumati i semi secchi. Questa pianta si dice sia inebriante per gli esseri umani. 
Cresce nei prati umidi, viene raccolto a Luglio, perché quando i frutti sono troppo maturi cadono a terra. Devono essere conservati essiccati in luoghi umidi e ventilati. I semi di coriandolo sono un valido aiuto quando si hanno i piedi stanchi e gonfi , se aggiunti all'acqua dei pediluvi.
Proprietà: antisettico, antispasmodico, carminativo, eccitante, stimolante, vulnerario.
Viene utilizzato per l'aerofagia-affaticamento,arteriosclerosi, dolore, influenza, meteorismo, spasmi e vertigini.

Cumino: i frutti del cumino sono simili a quelli del cumino dei prati, però questi sono ricoperti da peletti rigidi e corti, hanno un' aroma più forte e meno gradevole, anche il sapore è molto più acre. Originario dell'Asia, in particolare del Turchestan, spezia che ha avuto un posto molto importante sia nella medicina che nella gastronomia. Frutti del cumino sono stati ritrovati nelle tombe egizie. I Romani utilizzavano i suoi semi dopo i loro festini, per digerire. Nel medioevo era ancora richiesto, ma poi venne dimenticato, rimpiazzato successivamente dal cumino dei prati, chiamato anche Kummel. Il suo nome botanico è Cuminum cyminum L.popolarmente cimino dolce o romano.
Il cumino dei prati, è diffuso nel nord Italia. Lungo i viottoli e i sentieri di montagna,. Di questa vengono utilizzati i frutti e le radici. Raccolti in maggio e settembre. Bisogna essiccare all'ombra conservando al fresco e al buio. Se si accumula il gas nell'intestino, può essere utile bere una tazza di infuso, ottenuto lasciando 30 g. di semi di cumino in un litro di acqua, per 10 minuti. Bere dopo i pasti. 
Il cumino dei prati viene chiamato carum carvi L, è una pianta biennale,alta dai 30 ai 70 cm, con fiori bianchi e frutti oblunghi e aromatici. 
Una preparazione molto utile per i disturbi digestivi può essere un preparato di semi di cumino,finocchio e menta, in parti uguali per un totale di 25 g. si versano in una scodella di acqua bollente. Si lascia riposare per 10 minuti, una tazza 2 volte al giorno.
Per la tosse: schiacciare leggermente 15 g. di semi,in una tazza di acqua bollente, si copre lasciando così per 15 minuti. 1 tazza tre volte al giorno.
DA USARE CON PRUDENZA:
Proprietà: carminativo, digestivo, galattagogo, sudorifero.
viene utilizzato per l'allattamento, appetito, digestione, meteorismo, stomaco.

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PS: Per le dosi e le modalità d'uso, rivolgersi ad un'erborista o persona esperta. L'automedicazione non è mai consigliata neanche quando si tratta di Erbe, anche queste possono presentare effetti collaterali o allergie, se utilizzate a sproposito. Queste informazioni non sono indicazioni mediche e non costituiscono o possono sostituire cure mediche. Sono solo informazioni tramandate dalla tradizione popolare.

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